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      Metodi naturali: l’impacco a base di Argilla
      25 Novembre 2019
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      9 Dicembre 2019

      Il caldo, il freddo e gli edemi

      Ancora una volta vi parleremo di un metodo naturale e non farmacologico, per ridurre gli edemi secondari a traumi alle articolazioni.

      La terapia del “caldo – freddo”.

      Quale differenza esiste nell’applicazione del caldo o del freddo, sui tessuti del nostro corpo?

      Generalmente il freddo è molto utile nelle fasi acute, immediate dopo un trauma. Diminuisce l’afflusso di sangue, rallenta il metabolismo dei tessuti e anestetizza in maniera locale e naturale. Tradotto; il freddo, coma la borsa del ghiaccio, impedisce la formazione di un edema esteso e toglie il dolore velocemente, salvaguardando i tessuti che non sono stati toccati dal trauma.

      Il caldo permette invece la vascolarizzazione. Favorisce l’arrivo di sangue e linfa nei tessuti, accelera il metabolismo delle cellule, migliorando l’elasticità e lo stato di tensione del muscolo.

      Tradotto, permette l’afflusso di sostanze nutrienti, di ossigeno e la pulizia da sostanze di scarto.

      Ovviamente il caldo va applicato DOPO la fase acuta a distanza di giorni, quando non si corre più il rischio di peggiorare l’infiammazione o l’edema secondario al trauma.

      Ci possono essere benefici, nell’associare il caldo e il freddo?

      Nel caso di un edema che permane a distanza di qualche giorno dopo il  trauma, si possono utilizzare  entrambi per generare una sorta di “ginnastica vascolare” e facilitare l’assorbimento del liquido rimasto intrappolato nei tessuti.

      Ad esempio, nel caso di una distorsione di caviglia, si può immergere il piede in una bacinella di acqua fredda per un minuto e a seguire un minuto in una bacinella di acqua tiepida/calda. Il tutto per una decina di volte. Anche più volte al giorno e per più giorni.

      La differenza di temperatura e il leggero  shock termico, obbligano una continua contrazione e rilasciamento della muscolatura e dei vasi, permettendo cosi  un drenaggio della zona edematosa.

      Tale metodo è facilmente applicabile al polso o nel caso di altre zone meno “pratiche da immergere” , si può alternare una borsa del ghiaccio ad un panno caldo o una boule.

      Ovviamente è sempre bene ricordare che l’auto-trattamento non va sostituito a priori  ai trattamenti medici o fisioterapici ed è bene sempre avere una visione complessiva degli interventi possibili. Inoltre come accennato prima, il caldo o il freddo o la loro azione sinergica, possono dare benefici solo con tempistiche post-trauma ben precise.

      Per ogni dubbio o consiglio, chiedete al vostro fisioterapista in Fisio3 !

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